Il Metodo Vodder prende il nome dal suo scopritore.
Sono essenzialmente due le formazioni anatomiche che contraddistinguono il sistema circolatorio linfatico: i vasi linfatici ( funzionalità di trasporto attivo della linfa con direzionalità centripeta ) e i linfonodi ( funzionalità di filtro ). Circa l'80% della linfa viene drenato, contrariamente a quanto accade nel sistema circolatorio venoso, dal sistema vascolare linfatico più superficiale e solo dal 20% dal sistema profondo. Il quantitativo di linfa che si riversa quotidianamente nella circolazione generale è di circa 2,5 litri. Tutta la linfa dell'organismo viene drenata alla base del collo ( angolo venoso di Pyrogoff ). Questa è una fase fondamentale all'inizio di un qualsiasi trattamento linfodrenante. Le funzioni della circolazione linfatica sono molteplici: difesa immunitaria, con il continuo ricambio di macrofagi e linfociti contro le aggressioni esterne; detossicazione dai cataboliti endogeni, sempre ad opera dei macrofagi; rimessa in circolo delle proteine plasmatiche, filtrate dai capillari sanguigni e non riassorbibili per via venosa. La linfa viene trasportata attraverso la pompa muscolare ( contrazione muscolare ), la sistole e la diastole cardiache, le pressioni del mediastino durante l'inspirazione, la pompa articolare ( mobilizzazione attiva e passiva ), i movimenti propri dei linfangioni ( spazio compreso tra due inserzioni valvolari linfatiche contigue ). I linfangioni si contraggono con una frequenza di 5-7 volte al minuto e il risultato è un deflusso linfatico piuttosto lento. L'azione di Drenaggio Linfatico Manuale ( DLM ) può produrre un'ampiezza di contrazione dei linfangioni e conseguente aumento delle frequenza contrattile. In particolare, tale frequenza può aumentare fino a dieci volte sia durante il trattamento sia fino ad un'ora dopo. Segno tangibile di ciò è un considerevole aumento della diuresi.

L'insufficienza linfatica è distinguibile in dinamica o meccanica.
La prima sia ha quando il carico linfatico, in quantità aumentata, oltrepassa la capacità fisiologica di trasporto linfatico. A fronte di un sistema linfatico sano si manifesta un edema ( infiltrazione sierosa dei tessuti a livello cutaneo o mucoso con aumento di volume del distretto corporeo interessato ) di tipo molle di entità superiore alla capacità di drenaggio. Questo tipo di edema è riscontrabile in situazioni post-traumatiche, post-chirurgiche e nella trombosi venosa. Si avrà il segno di Stemmer negativo ( al sollevamento della plica cutanea, in corrispondenza del secondo dito del piede, il tessuto si ridistende ). Nell'insufficienza meccanica, invece, il sistema linfatico non funziona normalmente perché danneggiato o sede di anomalie congenite. Il segno di Stemmer è positivo ( la plica cutanea non si ridistende o impiega alcuni secondi per farlo ). L'edema è sempre ad alto contenuto proteico. Una situazione del genere, persistente oltre le quattro settimane, induce turbe trofiche cutanee e fibrosi. Il linfedema è dato da un aumento di volume, visibile e palpabile, di un arto ( in genere uno solo ) o di un distretto corporeo, dovuto a stasi linfatica. Si ha stasi linfatica quando vi è un deficit nel rendimento della pompa linfatica ( quantità di linfa trasportata per unità di tempo ). E' possibile incorrere, a questo punto, in infezioni e nell'elefantiasi ossia una malattia infettiva cronica caratterizzata da notevole tumefazione cutanea e sottocutanea. Le infezioni ( linfangiti ) sono caratterizzate da febbre anche molto elevata, dolore locale, arrossamento cutaneo. Spesso, in questi casi, è necessario intraprendere una terapia antibiotica, più per via generale che per via locale, oltre al dover interrompere il Drenaggio. E' inoltre importante che il/la paziente osservi una scrupolosa cura dell'igiene al fine di evitare l'insorgenza di complicanze anche di tipo micotico. La Sindrome delle unghie gialle è evidenziabile nelle prime fasi del linfedema ed è data da una colorazione giallastra delle unghie dell'arto interessato.

I linfedemi possono essere: primitivi, secondari, maligni, puri o combinati.
Quelli primitivi derivano da un'insufficienza vascolare linfatica congenita e colpiscono elettivamente il sesso femminile ( 85% dei casi ) per motivi ormonali. Il linfedema primitivo si divide in precoce ( entro i 35 anni di età, nell'83% dei casi ) e tardivo ( dopo i 35 anni, nel 17%). Quelli secondari insorgono a seguito di un intervento chirurgico ( soprattutto in oncologia ), radioterapia, evento traumatico, infezione. Quelli maligni sono così detti quando essi mascherano una patologia tumorale maligna non ancora diagnosticata. Ciò è sospettabile quando il linfedema è rapidamente ingravescente, in caso di rapido peggioramento di un linfedema pre-esistente, in presenza di un dimagrimento anomalo, in caso di metastatizzazione. In tutti questi casi, purtroppo, non è auspicabile nessun miglioramento con il drenaggio manuale. Quelli puri si accompagnano a patologie concomitanti quali versamenti periarticolari, insufficienza venosa cronica, edema ciclico idiopatico ( causa non conosciuta ). Attualmente l'insorgenza di linfedema, in una paziente, ad esempio sottoposta a mastectomia, è un evento poco frequente, grazie ai miglioramenti delle tecniche chirurgiche, ma certamente verificabile, dopo alcuni anni. Il linfedema può essere causato da un'asportazione parziale o totale dei linfonodi ascellari con una conseguente assenza o limitazione del drenaggio. Oltre al DLM sono necessari la mobilizzazione quotidiana dell'arto interessato, al fine di evitare retrazioni muscolo-tendinee e di prevenire posture antalgiche viziate. Anche l'utilizzo di un adeguato supporto elastico, a compressione graduata, da indossare durante le ore diurne, è fondamentale.

L'edema lipoideo non è altro che quello che viene chiamato " cellulite ".
Trattasi di un'affezione sclerotico-degenerativa del tessuto adiposo sottocutaneo localizzato agli arti inferiori e alle radici di essi. Tale localizzazione è bilaterale anche se può capitare che un arto sia meno interessato dell'altro. L'edema può essere doloroso sia alla palpazione che spontaneamente. Istologicamente, si assiste alla proliferazione incontrollata di tessuto adiposo difficilmente contenuto dal connettivo. Ovviamente, le fasi evolutive sono varie in termini di gravità. Si può andare dall'iniziale edema interstiziale all'alterazione dei capillari. La terapia consigliabile è senz'altro data da attività sportiva leggera ( meglio se in acqua ), regime alimentare controllato ma non eccessivamente restrittivo e comunque ricco di liquidi, contenzione elastica graduata durante il giorno ed ovviamente il DLM. Il Drenaggio Linfatico Manuale Metodo Vodder è applicabile ( in sinergia con altre metodiche ) anche in campo ortopedico e non, ad esempio in caso di spalla dolorosa degenerativa o coxo-artrosi ( anca ) trattate chirurgicamente, lombalgia, cicatrice chirurgica, sinusite, affezioni dentarie, patologie tonsillari, affezioni delle prime vie respiratorie, ecchimosi da interventi chirurgici, emicranie. E' bene dire che il trattamento manuale, in tutte le situazioni sopra annoverate, non è mai doloroso o fastidioso.