Il MASSAGGIO PLANTARE: I Cinesi furono i primi a scoprire, più di 3000 anni fa, che sulla pianta dei piedi esistono dei punti riflessi. Essi corrispondono alle varie parti ed organi del corpo ( fegato, intestino, colonna vertebrale... ). La manipolazione, principalmente digito-pressoria, di suddetti punti, può ripristinare il corretto flusso energetico. Questo è uno dei principali fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese.
Lo stile Thailandese rappresenta l'incontro tra l'originario metodo di lavoro maturato in Cina e le manualità tipiche della scuola di massaggio Thailandese. Nel tempo, nei vari Paesi del mondo, sono state sviluppate diverse tecniche di lavoro e realizzate mappe dei punti di riflesso spesso dissimili tra loro. Il processo generale è alla base della naturopatia e della medicina olistica. Esse prevedono il guarire il corpo attraverso il rinforzo delle sue difese naturali, principio base anche dell'omeopatia, oggi sempre più rivalutata.
I benefici del massaggio plantare riguardano cura, prevenzione e diagnosi dei disturbi ( gastro-intestinali, circolatori, da stress, amenorrea, disturbi localizzati ai piedi e alle caviglie, ... ); sensazione di benessere e leggerezza alle estremità inferiori, rilassamento profondo e defaticamento; miglioramenti estetici quali la riduzione, grazie al profondo drenaggio,di gonfiori dati da ritenzione idrica tipica degli arti inferiori. Inoltre, è possibile che vengano attenuate eventuali disfunzioni ghiandolari che contribuiscono ad una condizione di sovrappeso.
La maggior sensibilità di alcuni punti del piede, riscontrabile durante il trattamento, permette di individuare il funzionamento irregolare delle parti e degli organi del corpo corrispondenti.
Le controindicazioni sono: gravidanza e disturbi cardiaci.
Alcune precauzioni: non effettuare il trattamento sul paziente completamente sdraiato e non effettuarlo su un solo piede.
Alcune persone possono avvertire solletico. Alcune, pur irrigidendosi un po' durante il trattamento, riescono poi a rilassarsi completamente nelle successive sedute come se si abituassero ma altre non riescono proprio a sopportare la sensazione di solletico e quindi andranno saltate certe manovre. Generalmente, le frizioni sulla piante del piede in prossimità delle dita e sulle stesse possono dare questi problemi reattivi.
L'intensità ottimale di esecuzione dovrebbe avvicinare il paziente all'indefinibile e soggettiva soglia del " dolore buono ", un compromesso tra sensazione di dolore piacevole. Tanto più sarà così e tanto più il massaggio potrà dare esito positivo.
La frequenza di applicazione non dovrebbe essere superiore alle 2 volte a settimana.